
Come diventare liberi e fare ciò che si desidera grazie alla disciplina
In questo articolo vi spiego cos'è la disciplina e come l'ho integrata nella mia vita rispondendo alle obiezioni che mi sono state poste negli ultimi anni.

Cos’è la disciplina
In molti pensano che le persone disciplinate non siano libere e che non possano fare ciò vogliono, la realtà è il contrario. La disciplina permette
di fare quello che si desidera realmente, è la capacità di andare contro il proprio istinto e le proprie voglie a breve termine ed essere liberi.
Esempio:
A me piacere leggere e vorrei farlo più frequentemente ma purtroppo
fatico a iniziare durante la giornata, se non mi impongo di trovare un momento per farlo, non lo faccio. Potrebbe sembrare innaturale, eppure
nei periodi in cui mi costringo a leggere sono più felice e mi sento più libero, sto facendo quello che veramente voglio. Vi sarà capitato più volte anche a voi, questo è essere disciplinati.
Negli ultimi mesi mi sono state poste delle obiezioni sul mio stile di vita
e la mia disciplina, le ho sintetizzate nei 4 punti che approfondiremo insieme.
Cos’è la disciplina

“Alberto non sacrificarti! Goditi la vita adesso che sei giovane e
puoi.Non rovinare la tua giovinezza per avere dei risultati che magari
potrai assaporare solamente nei tuoi 60 anni.Viaggia adesso, spendi adesso”.
Sono anche io un sostenitore dell’idea che la vita debba essere sempre piacevole, non trovo sensato sacrificare la propria serenità per degli
obiettivi lontani. Questo non significa abbandonare la disciplina e vivere alla giornata, anche essere disciplinati può essere piacevole e non
dobbiamo lasciarci spaventare dal racconto stereotipato che si fa delle persone disciplinate.
Nel mio caso, anche se ho ancora molto su cui migliorare, la mia
disciplina è assolutamente necessaria per essere felice, mi permettere di
procedere con i miei obiettivi e le mie ambizioni, che spero in futuro
mi porteranno a fare un alvoro che amo ed a vivere tranquillamente.
Costringermi a fare alcune cose, come allenarmi, mangiare bene, lavorare
di più o leggere mi rende soddisfatto ed è uno dei motivi per cui apprezzo
il mio lavoro. Lo vedo un po’ come un gioco, mi diverto e mi sveglio
ogni mattina felice per vivere nuove sfide. Paradossalmente se non avessi
questo stimolo sarei meno motivato. Ragiono così anche perché ho degli
obiettivi, aspiro al meglio e sono più o meno libero.
Più si diventa liberi più si deve essere disciplinati. Perchè quando le
costrizioni esterne diminuiscono siamo noi a dettare le regole della nostra
vita.
Un’altra cosa che ci tengo a chiarire è che secondo me la vita può essere
goduta anche a 60 anni, conosco pensionati che si divertono e viaggiano
perché hanno messo i soldi da parte per farlo. Non dobbiamo avere paura
di dire di no ad alcune esperienze o ad alcuni piaceri per paura che si
faccia troppo tardi nella nostra vita. Inoltre fare sacrifici a 20 anni
permette di cogliere i frutti presto, verso i 30/40 quando ancora hai le
forze per fare qualsiasi cosa.
Sei troppo ansioso

“Ho capito che sei disciplinato però rischi di diventare una persona ansiosa e triste se ti segni ogni giorno le abitudini che non hai fatto, i soldi che hai speso e le cose che devi fare”.
Effettivamente non conoscendo a pieno si può dedurre che io sia ansioso,
per esempio quando condivido i miei impegni, o rifiuto un uscita, per
alcune persone può sembrare che io mi stia lamentando. Invece sto
solo documentando, non pretendo di essere perfetto!
La mia lotta eterna con me stesso ha tante sconfitte e vittorie, fa parte
del gioco.
Anche se aspirassi a non distrarmi mai, allenarmi costantemente,
mangiare bene, non ci riuscirei mai veramente! Io cerco di organizzarmi
in modo da muovermi in direzione della perfezione perché so che non ne
sarò mai neanche vicino! Non mi dispiace sapere che un giorno salterò
un allenamento o non riuscirò a lavorare, è normale e l’ho messo in
conto. Questo non toglie che è comunque molto importante
programmarsi anche delle pause deliberate, non possiamo neanche
esagerare nella direzione della disciplina, perché riposarsi è bello quando
lo si è programmato e non quando avviene per sbaglio.
Programmi troppo
“Organizzare tutto leva il sale dalla vita, il bello di vivere sta nell’incertezza, nella novità, nel caos e se tu programmi la tua vita nel futuro, sai già quello che farai domani, fra un anno, due anni, che
piacere c’è?”
Non mi auguro di sapere esattamente quello che farò nel futuro, mi piacciono le sorprese e l’ignoto. Quando faccio un viaggio le cose più
belle che sperimento sono sempre quelle inaspettate. Penso che le
migliori opportunità sono quelle che ancora non conosciamo. Però cerco
di programmare tutto quanto per sapere dove sarò nei giorni seguenti e
avere una linea chiara con degli obiettivi precisi, se fossi solamente in
balia del caos non riuscirei a concludere nulla! Anche in questo caso
aspiro ad avere tutto sotto controllo ma so che non è possibile. Do il massimo per raggiungere un risultato accettabile ma avrò sempre una
buona dose di imprevisti, soprattutto per il lavoro che faccio.
Se avessi un lavoro stabile forse non andrei a cercare la routine ma
qualcosa che la possa spezzare.
Trovandomi nella situazione opposta invece, cerco di mitigare il caos e
non cadere nell’oblio, perché troppa imprevedibilità impedisce di
crescere, organizzarsi bene ci aiuta a raggiungere degli obiettivi a lungo termine.
Sei uno skiavo del sistema
“Alberto, la tua fissa per la produttività non è altro che un’illusione del sistema in cui viviamo che ci vuole far diventare delle macchine da produzione.
Il sistema ci vuole come pedine, in nome di una ricchezza che in realtà non vuol dire niente.
Alla fine diventiamo robot senz’anima che come uniche priorità hanno il
denaro e la carriera e venderebbero la madre per raggiungere questi
obiettivi”.
In questa osservazione trovo degli aspetti ragionevoli, però c’è un fraintendimento: con produttività non intendo necessariamente l’ambito lavorativo ma semplicemente l’utilizzo del proprio tempo in maniera intelligente. Abbiamo degli anni a disposizione prima di morire e li
dovremmo impiegare nel modo migliore. Quando passo giornate in
compagnia dei miei amici ma non produco nulla, non mi sento un idiota
o un fallito perché non ho fatto altro, se sono stato bene con i miei amici
per me è comunque una giornata produttiva perché era l’utilizzo del mio
tempo che volevo farne. Se invece perdessi un aereo e dovessi passare inaspettatamente un’intera giornata ad aspettare un altro senza poter
lavorare o fare altro, sarebbe tempo perso e mi dispiacerebbe un po’. È
un discorso che non ha a che fare con il sistema economico in cui
viviamo ma con la consapevolezza che moriremo e dovremmo trarre il
meglio da quello che abbiamo adesso, non solo in termini di soldi ma
di felicità.
Quindi siate disciplinati e non spaventatevi
Spesso le persone che si danno da fare con obiettivi ambiziosi vengono
prese in giro, succede specialmente quando il loro atteggiamento
potrebbe far sentire gli altri in difetto o in dovere di fare di più. Chi
critica il mio approccio alla disciplina (che non è particolarmente
estremo) spesso è il primo che vorrebbe essere più concludente. A
prescindere da quale sia la vostra posizione, il mio consiglio è quello di
lavorare sulla propria felicità a tutto tondo, ci si renderà conto che per
alcune cose è sacrosanto godersi il momento, per altre è saggio fare dei
sacrifici, e per altre ancora che ci spaventare è solo questione di tempo
prima che diventino piacevoli e parte della nostra vita.